TERAMO – Sarà un 2013 all’insegna dei tagli e degli effetti della spending review per i teramani. Alcuni sono certi, altri dipenderanno dal gettito reale dell’Imu. Ecco i settori in cui si farà maggiore economia:
TRASPORTI – Nel 2013 entrerà in vigore l’annunciato nuovo Piano dei trasporti pubblici urbani, basato su uno studio commissionato all’ingegner Cera, che promette di far risparmiare alle casse comunali circa 200 mila euro. La parola d’ordine è razionalizzazione: addio quindi alle corse-doppione e a quelle poco utilizzate, addio anche al bus navetta, poco apprezzato dai teramani. Eliminate anche tutte le fermate dei bus che si trovano nelle vie interne dei quartieri, soprattutto quelle che si trovano a pochi metri dalle arterie principali. Si dovrà quindi camminare un po’ di più. La linea 2 che porta all’ospedale perderà una corsa, ma diventerà gratuita nel tratto che va da piazza Garibaldi fino al Mazzini. Le linee 6 e 7, che, più o meno percorrono lo stesso tagitto, saranno accorpate. Il percorso della 3 sarà invece “allungato” per arrivare a servire anche via Arno, così come richiesto da molti cittadini. Le linee 4 e 5, che servono Fonte Baiano, Viale Cavour e la Gammarana, allungheranno il percorso di circa 15 minuti.
CALDAIE E ILLUMINAZIONE – Altri 300 mila euro circa di risparmi arriveranno dall’esternalizzazione della manutenzione delle caldaie, circa 70, per tutti gli edifici di competenza comunale. Intanto anche all’interno dell’Ente si dà il buon esempio: un grado in meno in tutti gli uffici del Comune servirà non solo a rendere le bollette più leggere ma anche a dare un segnale verso il rispetto dell’ambiente. Dal Progetto “Paride”, che permetterà la sostituzione, a costo zero per il Comune, degli impianti di pubblica illuminazione con altri a basso consumo energetico, arriveranno altri 200 mila euro annui di risparmio grazie all’arrivo dei led o dei minipannelli fotovoltaici. Non saranno tralasciate neanche le lampade votive: anche in questo caso saranno sostituite con quelle al led, riducendo i consumi del 90% circa. Novità anche negli edifici pubblici: anche qui la sostituzione delle lampade classiche con quelle al led comporterà un risparmio del 60% circa. E intanto 10 scuole sono state riqualificate dal punto di vista energetico grazie all’installazione di nuovi infissi ad alto efficientamento: Noè Lucidi, Villa Gesso, Villa Rupo, Rapino, Monticelli, Varano, Caprafico, Frondarola, Poggio Cono. E sulla piscina comunale Acquaviva è stato installato un impianto solare termico da record, con una superficie di 350 metri quadri che consente di produrre calore per il riscaldamento della piscina.
UFFICI “RAGGRUPPATI” E CHIUSI IL SABATO – Secondo le nuove disposizioni legate sempre alla spending review, gli uffici comunali resteranno chiusi il sabato (ad eccezione dell’Anagrafe e dell’Urp, che invece apriranno dalle 9 alle 13), permettendo così di risparmiare. Il sindaco Maurizio Brucchi ha anche avviato una ricognizione sui locali che il Comune ha attualmente in affitto, come, ad esempio quelli dell’Urp. L’idea è quella di accorpare tutti gli uffici in un’unica sede, quella di piazza Orsini, per risparmiare su affitti e utenze. «Ci dovremo stringere un po’», è il messaggio che il sindaco manda ai dipendenti dell’Ente.
CULTURA – E’ pari allo zero il capitolo di Bilancio relativo ad eventi e manifestazioni, a cui, tuttavia, il Comune ha deciso di non rinunciare: gli eventi di maggior rilievo sono stati inseriti, già dal 2009, nel Cartellone unico, e, grazie a questa nuova formula, saranno garantiti, mentre per tutte le altre manifestazioni, come è avvenuto anche per il Capodanno, ci si affiderà a sponsor privati.
LE INCOGNITE – Sono iniziate intanto le riunioni per il Bilancio di previsione del 2013, che si preannuncia davvero difficile: ci sono da recuperare circa 3,4 milioni di euro di minori entrate rispetto all’anno scorso. Brucchi ha avviato una ricognizione, capitolo per capitolo, che prende in esame tutte le voci del Bilancio, per stabilire dove sarà ancora possibile tirare la cinghia, prima di arrivare a scelte decisamente più drastiche come il taglio dei servizi o dei capitoli finora giudicati intoccabili come scuola e sociale.